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Descrizione

La posizione panoramica, sul colle a dominare tutta l’alta valle del Mastallone, fanno di questo
piccolo Comune uno dei più pittoreschi della Valsesia.
Luogo unico nel suo genere, è situato su un cucuzzolo panoramico, aperto a 360° tra le valli del
Mastallone e del Cervo.
Il paese prende nome da un affluente del Mastallone, il torrente Cervo, che a sua volta, com’è ovvio intuire,
lo prende dal noto ungulato che vive in questi territori.
L’ambiente circostante è tutto uno scorcio, dove la natura si apre pian piano alla vista, presentando itinerari e mete sorprendenti e di assoluto piacevole interesse.
Anticamente il paese e tutte le sue pertinenze erano dipendenti da Fobello, da cui nel 1738 si staccò la Parrocchia e circa un secolo più tardi il Comune.
Questo paese è stato meta prediletta dalla borghesia piemontese e lombarda: ricordiamo le Famiglie Borsalino, Marchesa, Bayla, Banfi, Dell’Acqua e Koelliker.
Di fronte al Municipio si trova la Chiesa parrocchiale di S. Rocco, edificata nel XVII secolo e decorata dai fratelli Avondo. Conserva all’interno una tela di De Dominici “Morte di San Giuseppe” risalente alla fine del XIII secolo.
Dietro la chiesa, seguendo le cappelle della Via Crucis, dipinte nel 1775 da G.B. Peracino, si giunge all’oratorio di San Giovanni, dalle linee neogotiche.
Poco distante si erge la villa , detta “il Castello”, fatta costruire dalla famiglia Montaldo alla fine ell’ottocento.
Tornati alla piazza della chiesa si diparte una stradina che conduce velocemente a graziose frazioni. La
prima che si incontra è Cadvilli, dove si erge l’oratorio della Madonna della Neve, al cui interno si può notare un grazioso altare ligneo e all’esterno il tipico portichetto a tre arcate.
Proseguendo si giunge a Cadiano, con il minuto oratorio di Sant’Antonio Abate, e dopo un brevissimo
tratto ci si ritrova a Giavina, dove a monte si trova il settecentesco oratorio della Madonna Consolata. Prendendo il sentiero sulla destra, passando da Orlino, con la chiesetta di San Martino, si giunge all’isolato
oratorio dei Santi Pietro e Paolo, sito su un’altura quasi a dominare il paesaggio; da qui, in circa mezzora,
siamo all’alpe Taponaccio.
L’abitato è raccolto attorno a un piazzaletto, con al centro una fontana e l’oratorio di San Defendente. Infine, un ripido sentiero conduce in venti minuti all’oratorio della Madonna del Balmone, per via dell’ubicazione su una grossa balma, dedicato alla Vergine di Oropa (m 1380) e considerato il santuario mariano di questa verde vallata, meta nei secoli di viandanti e pellegrini.
Tra le varie opportunità che il soggiorno a Cervatto offre, è da segnalare la presenza del “Sentiero
dell’Arte” promosso dal CAI di Varallo e dalla Comunità Montana Valsesia, caratterizzato dalla presenza di numerosi oratori e cappelle votive dove sono custoditi preziosi affreschi e opere d’arte, a testimonianza della ricca storia e tradizione di questi luoghi. Il percorso si snoda nella valletta del torrente Cervo, a ponente del paese e attraversa tutta una serie di piccoli insediamenti abitativi per giungere alla solitaria chiesetta della Madonna del Balmone. Degno di nota anche il percorso delle
“Valli della Fede” che collega le diverse valli alpine.

Foto

Il territorio di Cervatto



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